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Arezzo

Notizie

I toscani che hanno fatto la storia: Giorgio Vasari

Senza dubbio il primo storico dell'arte in senso moderno

Giorgio Vasari, nato ad Arezzo il 30 luglio del 1511, era davvero un artista versatile. Pittore, architetto, storiografo.

Uomo vero del rinascimento.

 

Conosci la sua storia?

 

8 curiosità su Giorgio Vasari: riconosciuto principalmente come autore de "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori", libro fondamentale sulla storia dell'arte.

Chiunque si sia approcciato a materie come storia dell'arte ha sentito parlare del Vasari.

Anche se magari non è un nome familiare, come Dante o Leonardo da Vinci, se sei stato a Firenze avrai sicuramente visitato la Galleria degli Uffizi e quindi avrai camminato anche lungo il Corridoio vasariano (entrambi suoi progetti).

 

 

  • Un predestinato

Vasari era un ragazzo brillante, figlio di un mercante di tessuti e di una nobildonna: fu educato in modo classico e incoraggiato al disegno e allo studio da tutta la famiglia. Si recò a Firenze nel 1524 e grazie ad una serie di circostanze fortuite, iniziò una frequentazione con molti protagonisti della corte medicea, ampliando la sua conoscenza umanistica col letterato Pierio Valeriano e recandosi il più spesso possibile presso la bottega di Andrea del Sarto e all'accademia di disegno di Baccio Bandinelli.

 

 

  • Dopo il buio, torna sempre la luce

A differenza di altri grandi, come Petrarca che aveva col padre un rapporto burrascoso, il Vasari aveva sempre trovato nel suo un grande alleato: quando quest’ultimo morì nel 1527, il nostro dovette lasciare Firenze e tornare ad Arezzo, dove si prese cura della madre e dei fratelli minori.

 

 

  • Sempre in viaggio

          

Passato questo periodo, seguito anche da una profonda crisi religiosa, il Vasari si staccò sempre di più dai Medici e vagabondò per tutta Italia: tutto questo errare gli servirà per raccogliere informazioni sull'arte e sugli artisti delle varie città, preparando il materiale per la sua opera Le vite de' più eccellenti pittori scultori e architettori.

 

 

  • Una vita sentimentale molto ingarbugliata

Dal punto di vista sentimentale, Giorgio non fu un uomo tranquillo: nel 1547 inizia una relazione con Maddalena Bacci, l’unica donna di cui si sentirà mai innamorato e da cui avrà due figli illegittimi ma, per evitare uno scandalo - Maddalena infatti va a nozze con un altro - ne sposa la giovanissima sorella Niccolosa.

 

 

  • 1545- 1547, anni importanti

          

Nello stesso periodo torna a Roma, dove inizia a far parte della corte del Farnese: in questi anni i suoi rapporti con Michelangelo divennero più stretti. Fu proprio fra gli intellettuali riuniti attorno al cardinal Farnese ad ispirargli, tra il 1545 e il 1547, la composizione della prima redazione delle Vite: nella stesura ebbe a disposizione la sua incredibile raccolta di disegni e di schizzi di artisti italiani (che purtroppo fu dispersa dopo la sua morte).

Data la giovane età della sposa, decise però di tornare in terra toscana; a Firenze affidò la stampa del manoscritto ai torchi dei Torrentino, e decise di dedicare l'opera a Cosimo I de' Medici, sperando in questo modo di farselo amico.

 

 

  • La grande attività a Firenze

          

La mossa della dedica, abbinata al ritorno in pianta stabile a Arezzo, ebbe successo: il Vasari divenne amico intimo di Cosimo e per lui lavorò sotto diverse spoglie regalando a Firenze un momento storico davvero florido. Nel 1554 si occupò del restyling del Palazzo della Signoria, nel ‘60 Cosimo gli commissionò un polo edilizio per raccogliere in un unico luogo gli uffici amministrativi, e non solo, di Firenze (Gli Uffizi, dove “uffizi” ricorda proprio il loro utilizzo iniziale).

Nel 1565, si occupò del Corridoio Vasariano, un percorso destinato ad unire gli appartamenti del Palazzo della Signoria a quelli del vicino Palazzo Pitti, adibito a residenza regia.

 

 

  • Il rapporto con Michelangelo

          

Quella tra i due maestri è la storia di un’amicizia fatta di reciproca ammirazione.

Sul suo rapporto con Michelangelo scrive: “Né credo che ci sia nessuno che possa mostrare maggior numero di lettere scritte da lui proprio, né con più affetto che egli ha fatto a me”.

Michelangelo è l’unico artista, ancora in vita ai tempi, considerato dal Vasari  “un artista a tutto tondo” - maestro in plurime arti come la pittura, la scrittura e l’architettura - descritto come “...quello che fra i morti e i vivi porta la palma a e trascende e ricuopre tutti è il divino Michel Agnolo Buonarroti il qual non solo tiene il principato di una di queste arti, ma di tutte e tre insieme. Costui supera e vince non solamente tutti costoro, che hanno quasi che vinto la natura, ma quelli stessi famosissimi antichi, che sì lodatamente fuor d’ogni dubbio la superarono”

 

 

  • Le Vite

Con il suo libro Vasari inventa la storiografia artistica e i suoi scritti rimangono tuttora fonte per ricercare notizie biografiche dei vari artisti.

Come primo storico dell'arte italiana, inaugura il genere dell'enciclopedia di biografie artistiche, coniando termini come Rinascimento, Gotico e Maniera moderna.

Le biografie vere e proprie sono intervallate da pettegolezzi divertenti, anche se alcuni degli aneddoti sono probabilmente invenzioni.  Come la storia del giovane Giotto che disegnò una mosca sulla superficie di un dipinto di Cimabue e che il maestro più anziano più volte cercò di scacciare.

Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori è un classico, anche oggi.

 

Secondo diversi storici, Vasari fu uno dei primi ad usare la parola "competizione" (o "concorrenza"). Usò più volte ne Le Vite, soprattutto spiegando le ragioni della supremazia fiorentina.

         

Secondo lui, gli artisti fiorentini eccellevano perché avevano fame e avevano fame perché c’era un’accanita competizione per riuscire ad accaparrarsi i migliori clienti sul mercato.

La competizione, era "uno dei nutrimenti che li mantengono".

 

 

fonte immagini: expoitalyart, datsebao, tuscany people, progetto pelago, lo sbuffo, la nazione