Siena

Ambrogio Lorenzetti e il capolavoro che elogia la Siena del 1300

Approfondimento sull'Allegoria del Buon e Cattivo Governo

Ambrogio Lorenzetti è un rinomato pittore della scuola senese del ‘300. Ambrogio sviluppò uno stile marcatamente gotico, influenzato dalla corrente artistica italo-bizantino. Il suo tocco è riconoscibile per via dei colori profondi e puri, linee sinuose, espressioni sensibili e un senso di armonia spirituale. Ambrogio possedeva la meravigliosa capacità di trasmettere le emozioni e le atmosfere e proprio per questo può essere considerato il più grande pittore della scuola senese.

Nel complesso il lavoro del Lorenzetti consisteva nel tentativo di riconciliare l'arte con l'osservazione e la realtà.

 

Il Governo dei Nove e il Lorenzetti

Nel 1337, i “Nove” di Siena decisero di commissionare un ciclo di affreschi per commemorare le grandi conquiste della città e del suo governo. Ma chi erano i Nove? Il Governo dei Nove era composto da un potente gruppo di cittadini senesi provenienti dalla classe media e medio-alte e credevano fortemente nelle grandi possibilità dei mercanti, banchieri e commercianti industriosi. 

 

Tre cose da sapere sul capolavoro di Ambrogio Lorenzetti

L’influente magistratura della Repubblica di Siena scelse Ambrogio Lorenzetti per realizzare un ciclo di affreschi per la Sala dei Nove nel Palazzo Pubblico di Siena. L’opera che nacque da questa richiesta è la famosa Allegoria del Buon e Cattivo Governo.

 

  • L'Allegoria del Buon e Cattivo Governo è il primo vero capolavoro dell'arte laica e uno dei più grandi dipinti del 1300. È un affresco dipinto che copre tre delle quattro pareti della stanza ed è considerata l’opera più rivoluzionaria del Lorenzetti e una delle opere più notevoli del periodo.

 

  • Questo affresco mostra l'incredibile talento di Lorenzetti per la ritrattistica, la sua meticolosa attenzione ai dettagli, e la spettacolare luminosità dei suoi colori.

 

  • Cosa vuole rappresentare l’affresco? Il gusto del Medioevo per queste opere morali è ben noto. L'allegoria è portatrice di un forte messaggio sociale: il governo repubblicano di Siena stava vivendo un periodo di grande stabilità e forza e l’intenzione del Lorenzetti era quella di rendergli omaggio. L’affresco combina elementi di vita secolare con riferimenti all'importanza della religione in quel momento storico. La figura della giustizia ricorda la figura di Maria; il Giudice sta a rappresentare il Giudizio Universale Cristiano, Dio che giudica i salvati sulla sinistra e i dannati sulla destra. Inoltre, nella rappresentazione allegorica del buon governo, i ricchi cittadini ballano per le strade. Oltre le mura della città c'è una campagna lussureggiante in cui vengono raccolte le colture. Nell'allegoria del Cattivo Governo, il crimine è dilagante e i cittadini malati vagano in una città in rovina e la campagna soffre per la siccità.

 

La terribile peste che diede la morte all'artista 

La peste bubbonica arrivò in Italia a metà del 1300 e rapidamente raggiunge Siena. Ambrogio, in questo periodo, era all'apice della sua fama.

L'orribile piaga aveva già decimato la popolazione senese e portato via l’amato fratello maggiore del pittore, Pietro Lorenzetti, quando Ambrogio iniziò a percepire i chiari indizi della morte nera: grande debolezza, tosse insistente e mal di testa continui.

 

Ambrogio Lorenzetti si spense nella sua amata Siena il 9 giugno 1348 e fu sepolto in una fossa comune. Il suo lavoro è diventato immortale e oggi i suoi affreschi sono visibili oltre che a Palazzo Pubblico, a Siena, anche a Firenze, nella Galleria degli Uffizi.

 

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