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Firenze

Notizie

I toscani che hanno fatto la storia: Dante

10 curiosità sul sommo poeta che forse non sai

Noi toscani siamo molto orgogliosi di aver dato i natali a Dante Alighieri - ma quanto lo conosciamo veramente? 

Su Dante, secondo Jacopo Alighieri diminutivo di Durante, in tanti hanno scritto e riscritto. 

Vogliamo provare comunque a darvi qualche curiosa chicca.

 

Conosci la sua storia?

10 curiosità sul sommo poeta, nato intorno al 1265 a Firenze, da tutti considerato il padre della lingua italiana.

 

  • Innamorato di Beatrice, ma sposato con quattro figli

                  

Molto del lavoro di Dante è dedicato alla figura di Beatrice, incontrata a nove anni e morta giovane, dopo aver sposato un altro uomo. Tutto molto romantico, vero? 

Sennonché il buon Dante aveva moglie e quattro figli, che probabilmente non erano molto contenti di questo amore non corrisposto. 

Dante sposò Gemma Donati in giovane età, ma non ci sono nell'opera del genio toscano allusioni dirette ed esplicite alla moglie o verso uno dei propri figli: Jacopo, Pietro, Giovanni e Antonia.

 

  • Inventore della terza rima; della terzina dantesca

 

Costituita da tre versi endecasillabi, è chiamata  "rima a catena", poiché consiste in rime incrociate. Lo schema è questo: ABA, BCB, CDC, DED, etc. e Dante è stato il primo ad utilizzarlo. 

 

Un classico esempio della famosissima intro dell’Inferno ne dimostra la bellezza e semplicità.

 

Nel mezzo del cammino di nostra vita (A)

mi ritrovai per una selva oscura, (B)

ché la diritta via era smarrita. (A)

 

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura (B)

esta selva selvaggia e aspra e forte (C)

che nel pensier rinova la paura! (B)

 

  • Dante era dotato di una memoria impressionante

                                

Si racconta che Dante amasse sedersi sempre sul solito sasso, precisamente all’odierno nr civico 54 in Piazza Duomo a Firenze, mentre guardava la costruzione della basilica di Santa Maria del Fiore. Un giorno un passante gli chiese quale fosse il suo piatto preferito. “L’Ovo", rispose il bardo.

Passato un anno, lo stesso uomo rincontrò Dante, seduto sul suo sasso preferito, e gli chiese a bruciapelo "Con cosa?".  Dante rispose subito: "Co’ i  sale".

 

  • In anticipo sui tempi

               

Forse se lo hai studiato al liceo, potresti non aver considerato Dante come uno scrittore "moderno", ma per molti aspetti era davvero avanti coi tempi

Oltre ad essere uno dei primi nell’abbandonare l'uso del latino per i testi letterari; ha creato l’idea del Limbo, dove persone innocenti, che non erano cristiane, potevano riposare in pace. Sembra una banalità, ma prima era credenza comune che bambini nati morti, o non battezzati, e i pagani finissero direttamente all'inferno. 

 

  • Riabilitato solo nel 2008

 

Il poeta toscano, fu anche politico e per questo fu mandato in esilio

Appartenente ai guelfi bianchi, Dante fu costretto ad abbandonare Firenze quando salirono al potere i guelfi neri.

Nel 1302 una sentenza lo condannò così: “Alighieri Dante è condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estorsive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5.000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia) e se lo si prende, al rogo, così che muoia”.

Morì a Ravenna nel 1321 senza mai rivedere Firenze. Solo nel 2008, la Commissione Cultura di Palazzo Vecchio ha votato per la sua riabilitazione.

          

 

  • Famoso per la sua sincerità

 

Dante aveva reputazione di uomo onesto; una leggenda afferma che, quando fu esiliato da Firenze, un Dante mascherato fu fermato dalle autorità che gli chiesero se sapeva dove fosse Dante. Nonostante la sua vita fosse in pericolo, era così determinato nel non mentire che li ingannò dicendo: "Quando stavo scendendo per la strada, non mi ha passato".

 

  • Ironia tutta toscana

 

Durante il suo soggiorno presso la corte degli Scaligeri, era lampante che i signori di Verona avessero più a cuore il buffone di corte, piuttosto che il Sommo. Quando qualcuno gli fece notare quella situazione indecorosa, il genio toscano rispose senza scomporsi: “Non mi meraviglio affatto: ogni simile ama il suo simile”.

 

  • Ironia tutta toscana - Parte II

 

Il Poeta viene chiamato in ballo in una delle canzoni più irriverenti del menestrello Riccardo Marasco, “L’alluvione” legata all’alluvione di Firenze del 1966.

 

“Dante di marmo, poeta divino,

mira sdegnato l’immane casino

“o fiorentini m’avete esiliato…

prendete la merda che dio v’ha mandato!”

 

  • Affetto da epilessia o narcolessia?

 

I continui mancamenti di Dante all’Inferno, ma anche nelle altre cantiche, sono ben impressi  a chi l’ha letto e studiato: e se avesse descritto i sintomi di una malattia? 

In tal senso, la psichiatria lombrosiana aveva diagnosticato Dante come affetto da epilessia, malattia di cui sembra aver sofferto fin da tenera età; altri invece credono che fosse affetto da una grave forma di narcolessia.

 

  • Il profilo di Dante

 

Il Museo della casa di Dante in via Santa Margherita, è un edificio realizzato nel luogo in cui, molto probabilmente, sorgeva la sua dimora. Creata per offrire ai turisti, e non solo, un luogo dove trovare traccia del Poeta, le cui spoglie non riposano a Firenze, propone un’ulteriore attrazione: su una lastra del pavimento nei pressi del Museo si può scorgere il profilo di Dante. Si ignorano le origini di questa particolare e simpatica attrattiva.


 

Dante e la sua opera hanno spianato la strada alla letteratura in lingua vernacolare, che in precedenza era considerata troppo “bassa”. 

La nostra cultura, al di là di queste 10 curiosità, al sommo poeta deve davvero tanto, tanto che alcune espressioni della Divina Commedia sono ormai diventate di uso comune come per esempio: “Senza infamia e senza lode”,  “Cosa fatta capo ha” o “Stai fresco”. 

 

 

 

 

fonti immagini: istituto tecnico per il turismo livia bottardi, wikipedia, pinterest, traveling in tuscany, firenze today